Per Pasquale e i suoi quaderni
Le lasci andare e si disperdono al vento.
Forse troveranno un luogo dove posarsi,
forse rotoleranno qua e là fino a cambiar natura o logorarsi,
forse resteranno impigliate nella vischiosità dei luoghi comuni o dei fraintendimenti…
Puoi però depositarle con cura o gettarle alla rinfusa nel quaderno che ti accompagna e allora il seme, deposto dall’inchiostro sulla carta, racchiuso tra le pagine piegate, comincerà a germogliare…
Quella parola ha ora una forma.
Concepita nella tua mente è stata partorita dalla tua mano: la riconosci tua.
Uscita dal lessico dei vocabolari è diventata una tua creatura, inconfondibile e unica per la rotonda morbidezza delle vocali o per il tratto nervoso che taglia la ti.
Puoi osservarla da fuori, dialogare con lei: anche dopo tanto tempo puoi riconoscere il senso che aveva quando è stata tracciata sul foglio e misurare la diversità dal presente.
Le parole depositate nel quaderno ti accompagnano nel tempo, ti aiutano a prenderti cura di te, a rendere preziosi momenti che avrebbero potuto andar dimenticati, a coltivare il campo dei pensieri e delle emozioni.
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