Nella campagna di Vicchio – a Villore per l’esattezza – ancora si celebra la festa del Ringraziamento e l’addobbo della chiesa non è floreale, ma di ceste colme di frutti portate dai contadini ad esprimere grazie per il raccolto.
La maturità mi ha regalato il sentimento della gratitudine, che non conoscevo negli anni inquieti, quando le mie energie erano tese a cambiare le ingiustizie e le iniquità del mondo, a conquistare spazi di libertà e di espressione che sentivo compressa o negata.
Oggi, se ancora mi indigno e reagisco di fronte alle storture, questo non mi impedisce di riconoscere e apprezzare il tanto che ho ricevuto e che ho prodotto. Godo dei frutti che mi sono costati lavoro e fatica… e mi piace condividerli quando posso.
Si chiamano
- consapevolezza, accettazione, fiducia e stima di me, che ho maturato in un lungo percorso, che sono la sorgente del mio personale ben-essere e gioia di vivere
- libertà di esprimermi per quella che sono, con rispetto delle posizioni degli altri ma senza condizionamenti opportunistici o – peggio- preoccupazioni di non piacere ai potenti di turno
- assunzione di responsabilità e capacità di mettermi in gioco misurarmi nel mondo per i cambiamenti che desidero: le ho viste crescere nei lunghi anni di militanza nel sindacato e nei movimenti delle donne, le ho esercitate da sindaca nel paese dove affondano le mie radici
- senso di appartenza radicato e in molte comunità, da quelle della rete più intima e prossima, a quelle dell’impegno civile, all’umanità intera, alla natura che mi fa vibrare in sintonia con tutti i viventi e sentire parte di un tutto che è senza confini
- facilità di comunicazione: si tratti di raccontare storie, di parlare in pubblico, di scrivere, di consigliare e sostenere come di affrontare un confronto, di entrare in empatia o in relazione autentica e profonda con gli altri
- la ricerca della bellezza e la meraviglia che spesso mi sorprende non importa come e perchè
- la curiosità e il piacere della scoperta e dell‘esplorazione, che tengono vivi la mia mente e i miei sensi, che mi stimolano a studiare, a viaggiare, a sperimentare il nuovo
Sono frutti concreti, che hanno preso e prendono forma in realizzazioni tangibili e in comportamenti nella vita quotidiana, che non voglio qui elencare in maniera pedante, ma che spero troveranno modo di emergere e di manifestarsi nello sviluppo del blog.
Che dire? Son più di vent’anni che ti conosco e tutto ciò che dici non fa una grinza! Sei proprio tu, sei proprio come mi hai sempre detto di essere e di cercare di essere. Credo che ognuno di noi, bene o male, col tempo, vorrebbe ottenere queste certezze, il ben-essere interiore, l’accettazione del sè. Percorso duro ed a volte molto doloroso perchè implica consapevolezze non sempre gradite. Ma se il fine da perseguire è la serenità interiore ne vale la pena. Ovviamente condivido, non so se mai ci riuscirò, non ho più molto tempo, devo fare più in fretta, più in fretta. A volte certi processi interni ti logorano, ti sfiancano. Pensi che forse, tutto sommato, non ne vale la pena. Questo treno in corsa non si ferma mai e tu non riesci mai a scendere. Ma a volte rallenta, ed è li che devi scendere, buttarti fuori e fermarti alla prima stazioncina di campagna, deserta, e lasciare che la brezza ti accarezzi alla sua velocità naturale e che i profumi ti arrivino alle narici. Ritrovare te stesso.
Piano piano, attenti agli scossoni, cercare di risalire verso la locomotiva del nostro treno impazzito, prenderne la guida, pigiare il freno…e qualche volta sostare!
Si rischia di farsi male nel procedere, ma si può. Oh si, si può!
Interessante, anzi affascinante come sei riuscita a sintetizzare il tuo essere, presente passato e futuro… trasmetti un’energia di cui noi tutti abbiamo un gran bisogno. Leggo molta saggezza nelle tue parole e oso chiederti: in questi anni di repentino cambiamento ed evoluzione della nostra società cosa e chi può aiutare l’individuo a ritrovare “la bussola”, insomma da dove cominciare per superare le criticità nel mezzo del cammin…ciao, a presto carlo.
Ti ringrazio per l’apprezzamento. In questa fase di avvio di una nuova avventura gli apprezzamenti mi sostengono!
Quanto alla richiesta, mi verrebbe da ribatterti “Domanda di riserva?”. Credo che ognuno possa trovare una “bussola” nella propria autenticità e nei suoi personali valori, a patto di saperli identificare…e adeguare ai cambiamenti. E poi, in questa società liquida, un po’ di radici acquatiche non guasterebbero!