Matura libertà, baia incantata,
dove posare un giorno per partire
o restare
cullata dalla luna
carezzata dal vento e dal mare
piena la cava
di detriti, ricordi,
grezzi smeraldi ancora da tagliare
Matura libertà, spada affilata,
ferro forgiato dal fuoco
levigata la lama
a colpi ed abrasioni
freddezza tagliente
di ardente passione
nel buio più fondo tu arrivi,
recidi le false paure
distacchi fantasmi e rancori,
col filo più netti sezioni
i retti pensieri, le false opinioni
Matura libertà, scarpa sformata,
che il tempo rese amica mia di strada,
la stretta vicinanza
ci ha fatto anche del male,
il lungo camminare
la pelle ci ha segnato;
ma in te grata confido
(il mio piede e il mio passo conosci)
per scalare montagne
traversare torrenti
nella città tornare
Matura libertà, meta agognata,
occhieggi all’orizzonte
e mai ti fai toccare
sconfinata apertura
dove trovarmi e perdermi
nel fare e nel non fare,
appagata la fame
che sempre mi divora
Un bel cammino!
Ciao Elettra,
sempre belle queste parole! Ho l’onore di dire che per me non sono nuove, e sempre stupende. Ho pure il piacere di avere contribuito, sebbene per quasi nulla, a questa tua nuova espresssione …… e già mi ci trovo a mio agio come se ti sentissi parlare. Brava! Un abbraccio.
Grazie dell’apprezzamento…e soprattutto della melagrana!
Ciao, che bel regalo “sentire” la tua voce forte e dolce, semplice e densa, piena di vento e di profumi,
Roberto.
Mi piace!!!
Grazie. 🙂